Il “Trattamento Alimentare Gratuito” è un servizio che, per sua definizione, l’Amministrazione mette a disposizione del personale, qualora lo stesso venga impiegato in arco di tempo da comprendere l’orario normalmente utilizzato per consumare il primo o il secondo ordinario.
Proprio in ragione della sua gratuità è facoltà del personale, impegnato ad esempio nei servizi esterni di pattuglia o perlustrazione, poterne usufruire o meno.
Ciò nonostante, l’accessibilità a tale servizio deve tenere conto delle particolari indicazioni delle pubblicazioni del Comando Generale le quali riportano che: “…l’orario della pausa è determinato dal comandante che dispone il servizio, il quale ha l’onere di organizzare le attività (e, se necessario, disporre sostituzioni) affinché risulti coerente con le ordinarie abitudini alimentari.”,
Negli ultimi mesi questa OS è stata interessata da numerosi quesiti avanzati dagli associati in merito a disposizioni diramate a livello provinciale inerenti la consumazione del pasto.
Infatti, è stato portato a conoscenza di questa OS come alcuni Comandi Provinciali hanno disposto che, per i servizi perlustrativi, la consumazione del secondo ordinario debba avvenire prima dell’inizio del servizio esterno.
Tale impostazione, impone la consumazione del secondo ordinario dalle ore 17.30 alle ore 18.00 per il turno 18.00/24.00, e dalle ore 18.30 alle ore 19.00 per quello 19.00/01.00.
La prima considerazione da parte nostra passa dal fatto che, ci pare alquanto anomalo come ancora oggi, a distanza di anni dall’entrata in vigore del nuovo “T.A.G.”, non si sia riusciti a stabilire un armonico e condiviso approccio alle modalità di tale beneficio.
La seconda considerazione è che costringere i militari a cenare in orari pomeridiani, ci pare una forzatura rispetto a quanto disposto nelle citate pubblicazioni.
Infatti tale impostazione mal si sposa con il principio di coerenza delle ordinarie abitudini alimentari.
Per finire, alcuni nostri iscritti hanno rilevato come, una così stringente disposizione produce disparità e criticità, soprattutto nei confronti dei militari dei Comandi Stazione i quali, non godono di orari fissi come i colleghi che prestano servizio presso le aliquote radiomobili.
Non si capisce, per quale motivo non si possa organizzare il servizio prevedendo una pausa per la cena in orario consono, ovvero in caso di necessità, non si provveda al rilascio del buono pasto sostitutivo, sino a livello Stazione, per quegli eventi eccezionali che impediscono al personale di eseguire l’ordinaria sosta per consumare il pasto.
Tali semplici accorgimenti potrebbero produrre in tal modo un meccanismo compensativo del disagio subito.
Siamo consapevoli che ogni singola organizzazione dell’Arma, trova i suoi giusti equilibri nei principi di buon senso che i Comandanti, ad ogni livello, applicano nella programmazione dei servizi, alla luce delle risorse a disposizione.
Basterebbe continuare a fare buon esercizio di tale arte e lasciare ai Comandanti di Stazione la libertà di concordare con i propri collaboratori le soluzioni più consone alle loro esigenze.
E’ vero che nelle nostre terre piemontesi vi è l’antica usanza della “merenda sinoira”, ma da qui a farla diventare un obbligo a tutela della nostri militari qualche riflessione in più forse é meglio farla…
La segreteria Piemonte NSC