Il tema della sicurezza degli operatori di polizia è nuovamente balzato al centro dell’attenzione del NSC. In particolare, un grave episodio avvenuto ieri, presso il Centro di Permanenza e Rimpatrio di Torino, ha interessato colleghi in servizio. NSC ha da tempo raccolto segnalazioni da parte di appartenenti all’Arma, che nel corso di tale specifico servizio, vengono sistematicamente fatti oggetto di insulti e provocazioni, se non di vere e proprie aggressioni.Proprio nella mattinata di ieri, secondo informazioni direttamente raccolte dalla nostra Segreteria, nel corso dell’ennesima rissa fra due ospiti del Centro, armatisi di coltelli rudimentali in plastica, autocostruiti riciclando le posate fornite dalla struttura per la consumazione dei pasti, un collega, al quale estendiamo i nostri migliori auguri per una pronta guarigione e tutta la nostra solidarietà, è stato ferito alle costole.Gli esiti di tale episodio potevano essere differenti e ben più gravi se non fosse stato per l’elevato livello di professionalità dell’esiguo numero di operatori dell’Arma presenti, che ha saputo, nonostante la situazione di inferiorità numerica, mediare e ricondurre alla calma gli occupanti del Centro che, avevano creato una situazione critica di ordine pubblico all’interno della struttura.NSC sostiene da tempo come questo specifico servizio, sia svolto con un numero di persone inadeguato a fronteggiare situazioni di rischio potenziale, esponendo i nostri colleghi a minacce che dovrebbero essere prevenute dall’ impiego di un numero di operatori adeguato, nonché da interventi su strutture e logistica interna atta a stemperare i livelli di stress psicofisico degli operatori e degli ospiti. E’ forse giunto il tempo di rivedere modalità e regole di impiego del personale dell’Arma in questo Servizio, o è necessario attendere che qualche altro collega sia ancora più gravemente aggredito?
La Segreteria Regionale NSC del Piemonte e V.A.