L’assegno unico per la famiglia, che entrerà in vigore dal primo marzo, rischia di penalizzare i lavoratori del comparto di sicurezza. È quanto sottolinea il Nuovo sindacato carabinieri: “verranno a scomparire le detrazioni per carichi di famiglia per figli a carico maggiori di 21 anni, mentre in precedenza non era previsto alcun limite di età, ma gli unici requisiti erano la convivenza ed il reddito del figlio a carico, maggiore di 24 anni, non superiore a quattromila euro”. E quindi, vista l’elevata età media del comparto “una numerosa platea” di lavoratori rischia un automatico aumento della tassazione.
Il sindacato, dunque, esprime “perplessità sulla gestione governativa della tassazione per gli appartenenti alle forze di
polizia”, rimane esterrefatta dall’inerzia di chi doveva tutelare i propri appartenenti e chiede al Comando generale di
“farsi portavoce presso le autorità governative affinché venga rimodulata, con legge dello Stato, la tassazione comunale e regionale allineandola rispettivamente alla aliquota più bassa nazionale per tutto il personale, riconoscendone la specificità del comparto, fermo restando che non siamo noi a scegliere né il Comune né la Regione dove prestare servizio”
Convenzione con “MIAPENSIONE”
La Segreteria Nazionale ha stipulato una convenzione con MIAPENSIONE (società di consulenza previdenziale) che ha riservato agli iscritti al Nuovo Sindacato Carabinieri condizioni agevolate.