Lo scorso 19 novembre, il segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) Massimiliano Zetti, in visita presso la stazione carabinieri di Talla, fu allontanato dal comandante provinciale di Arezzo per “favorire” la rappresentanza COBAR, sopraggiunta.
Per tale condotta lesiva delle prerogative sindacali, garantite dall’art. 39 della Costituzione, è stato presentato un ricorso presso il giudice del Lavoro di Arezzo. Ad assistere il sindacato, gli avvocati Giorgio Carta, Giovanni Carta e Francesco Lucacci.
«Non si è mai contenti quando si deve ricorrere all’Autorità Giudiziaria per far valere i diritti sindacali e soprattutto i diritti dei carabinieri rappresentati, soprattutto in un momento in cui il sistema di relazioni sindacali, avviato da oltre 2 anni con il Comando Generale Arma e con tantissimi comandanti periferici, sta dando i suoi frutti nel reciproco rispetto dei ruoli, avendo oramai le organizzazioni sindacali sostituito già nei fatti la inutile ed obsoleta rappresentanza militare, che a breve verrà destituita legislativamente» commenta il segretario generale Massimiliano Zetti.
«Spiace altresì, constatare – prosegue il sindacalista – che ci sia chi ha preferito optare per la creazione di un clima di chiusura e contrapposizione, cercando poi di portare sul piano della militarità, una vicenda maturata esclusivamente in ambito sindacale. Sono fiducioso dell’esito della causa, perché come O.S. stiamo registrando un recepimento pieno della sentenza n. 120 della Corte Costituzionale, tant’è che tra i dirigenti sindacali annoveriamo già Ufficiali Superiori, che pur rivestendo il ruolo di Capo di Stato Maggiore di Legione o Comandanti di Compagnia, svolgono già attività sindacale in qualità di Segretari nazionali o Regionali. Non ci lasceremo intimidire – conclude Zetti – il cambiamento è in atto ed è irreversibile.